LA MONTAGNA DELLA CALUNNIA
Su di una fune tu credi
di camminare sospeso nei guai,
sopra a paludi di fuoco,
quei pregiudizi minacciano giù.
Non cadi ma cerchi un sentiero
e quel crinale fiducia ti da,
sporcato da noia tu scorgi
i tuoi muri attorno fissati dagli anni.
Ti trovi imbarazzato dentro il tunnel lucido
la dentro il tuo passato brilla e punge libero.
Ti senti schiacciare da colpe
pesanti ma false e non sai come puoi,
uscire dal forte uragano
di mille dubbi, mille dissensi.
Poi scende una frana violenta
che il tuo presente coprire potrà,
se cerchi ripari fuggendo
dentro la notte lei t’ingoierà.
Ma esci allo scoperto fatti piccolo, vedrai….
le balle più giganti sotto ai piedi troverai.
Tirare un calcio alla montagna
ti rende libero lo sai,
tirare un calcio alla montagna,
quella montagna pien di guai,
tu dagli un calcio alla montagna
se la montagna ti calunnierà,
tu dagli un calcio alla montagna
leggera allora volerà.
Se vivi la tua libertà
di essere vero in ogni momento,
drogato di felicità,
adesso il più forte sei della città,
la noia che t’imprigionò
non ce n’è più non vive più,
ne i falsi traguardi tagliati
che ti hanno la vita mummificato.
Tu viaggia e troverai onde forti più in la
e togliti dall’ombra che ti ferma, perché:
Tirare un calcio alla montagna
ti rende libero lo sai,
tirare un calcio alla montagna,
quella montagna pien di guai,
tu dagli un calcio alla montagna
se la montagna ti calunnierà,
tu dagli un calcio alla montagna,
leggera allora volerà.
tu dagli un calcio alla montagna,
come una piuma volerà.